A cura di Alessandra Fiorese – Commendatore dell’Ordine

SIMBOLOGIA DELLA SPADA TEMPLARE

L’elemento fondamentale dell’armamento del cavaliere templare è la spada. Il Cavaliere non è tale solo perché possiede la spada e il cavallo, ma perché accetta delle regole e si obbliga a dei doveri entrando a far parte di quello che è un vero e proprio Ordine. La sua sottomissione ai principi dell’Ordine è sottolineata, durante l’investitura, dalla “collata”, cioè con un colpo inferto con il palmo della mano dal padrino sulla nuca del neofita, o anche di piatto con la spada sulla spalla. E’ consuetudine che il colpo fosse di una certa forza, tanto da far vacillare il ricevente ed e’ l’ultimo colpo che il cavaliere accetterà di ricevere senza rispondere all’offesa. L’essere ammessi al rango di cavalieri comporta la cooptazione in una vera e propria fratellanza, basti ricordare il sigillo templare, raffigurante due cavalieri su un’unica cavalcatura. L’investitura ricopriva una tale importanza da trasformare un uomo comune in un ardimentoso combattente che perdeva ogni timore a favore di un coraggio tanto virtuoso da ignorare ogni conseguenza se ciò fosse stato ritenuto utile a servire gli ideali propugnati dal codice cavalleresco.
La solenne cerimonia di investitura si concludeva con la consegna della spada, oggetto all’apparenza freddo e metallico che ha invece molteplici significati simbolici, essa è un archetipo di giustizia, di stoicismo, di coraggio che si ritrova in tutte le culture, ad essa, da sempre, si è riversata un’immensa rilevanza che va sicuramente più in la’ del suo mero utilizzo fisico. Essa assurge al ruolo di difensore della fede, della giustizia e di ogni altra nobile causa. Chi la possiede e la brandisce riveste un potere sia effettivo che metaforico, dunque, se brandita da mani capaci e giuste esprime “forza benefica”, ma se cade in mani indegne ed impure può divenire “malefica”. Essa in primo luogo ha gli scontati significati di difesa e di offesa da cui derivano quelli di dualismo tra il bene e il male, a seconda dell’uso. La sua dualità contiene il maschile e il femminile, il bene ed il male uniti in un unico oggetto. Da questa unione di opposti la spada trae la sua forza che può essere anche divina (Bibbia: “La spada dello spirito che è la parola di Dio” E.F. 16-17). La spada, come simbolo della volontà divina, anima e protegge i giusti, punisce gli ingiusti e simboleggia il Verbo divino. Nell’Apocalisse di Giovanni è rappresentato il Verbo Personificato (il Cristo) dalla cui bocca fuoriesce una spada a doppio taglio i cui due fili taglienti stanno a significare il duplice potere di giustizia: combattere il “male” e difendere i “giusti”. La spada come simbolo di Giustizia viene di solito raffigurata, infatti, come una spada a doppio taglio.
La lama, nella sua lucentezza è come un doppio specchio dove il cavaliere può vedere riflesse le sue virtù ed i suoi vizi, in una dualità che viene simboleggiata, appunto, dalla duplicità del taglio. La forma a croce della spada rimanda ad un altro aspetto simbolico della spada. L’elsa a croce semplice o lavorata, ricorda come Gesù Cristo vinse la morte sulla croce, nella quale eravamo incorsi per il peccato di nostro padre Adamo, così il cavaliere dovrà con la spada sterminare i nemici della Croce, inoltre se si impugna la spada dalla lama, assume la forma dello strumento della passione del Salvatore, riaffermando in questo modo lo scopo per il quale egli è chiamato ad operare. Secondo la tradizione iniziatica, il cavaliere con la sua spada è in grado di unire il fisico e lo spirituale, unendo l’essenza della spada a quella di se stesso in perfetto equilibrio. Solo chi riesce ad unire ed equilibrare questi aspetti potrà definirsi un vero cavaliere che, durante un combattimento si fida della propria spada come di un prolungamento del proprio braccio. L’invincibilità del guerriero è legata alla sua spada. Nella guerra o nella fede, la spada assurge a simbolo più di qualsiasi altra arma in quanto il suo impegno comporta competenze e destrezza particolari: in essa c’è una nobiltà di fondo che passa attraverso i secoli e che viene affermata dalle complesse regole della scherma e del suo cerimoniale, cosa che conferma e rafforza anche in epoca moderna il suo valore mitico.
De le Virtude del Cavaliere Templare (Giuramento del Cavaliere Templare) Signore che spieghi i cieli come una tenda di luce, Signore che fai dei fulmini i messaggeri della tua maestà, davanti il tuo sacro altare, dove s’adempì la sublime immolazione, noi leviamo alta la spada della luce, per depositarla ai piedi dell’altare come testimonianza del nostro giuramento. Signore Dio delle armi, noi lo giuriamo per il Cristo, giammai contro il Cristo, per la difesa del vangelo, per la guardia dei pozzi, per la verità, per la giustizia. Contro gli oppressori, contro i mietitori di scandali ed i corruttori dell’innocenza, contro la menzogna liberata, contro i traditori delle fazioni e dei partiti: Noi lo giuriamo di impegnare la doppia spada: quella d’acciaio levigato e quella della parola splendente e fulminante. Giammai noi attaccheremo per primi. Giammai noi provocheremo per primi. Tre volte noi sopporteremo l’ingiuria. Tre volte noi ignoreremo il disprezzo e la menzogna.
Ma quando la spada brillerà nel sole come un colpo di chiarore, tuonerà la parola. Allora poi non indietreggeremo di un solo passo, non taceremo che dopo il silenzio dell’avversario. Davanti ai ranghi angelicati, nostri compagni d’armi, noi lo giuriamo al Cristo, Re della gloria.
Chiunque rinnegherà questo giuramento, sarà per noi e per gli angeli, rinnegato.
Niente per noi, Signore niente per noi, ma per la sola gloria del Tuo nome.

(giugno 2019)