Il Mantello dell’Ordine

A cura del Gran Drappiere del Gran Priorato d’Italia
Cav. Uff. Angela Colosimo – Meriti Crux

Premessa

Quando mi è stato proposto di studiare ex novo la divisa del mio amato Ordine Templare, ho provato una grande emozione, ricordando a me stessa che indossare l’abito di un Cavaliere Templare è un grande privilegio, ma anche una grande responsabilità. Ho condotto una ricerca approfondita, protrattasi per alcuni mesi, durante la quale gradualmente vennero alla luce tutti gli elementi di un abbigliamento templare. I mantelli templari erano bianchi, di una tonalità simile al latte, caratteristica dei tessuti naturali. Venivano confezionati con tessuti di lana, appositi per proteggere dal freddo durante i lunghi viaggi verso la Terra Santa e dalle avversità climatiche. Presentavano una croce rossa patente, ritagliata e cucita a mano e posizionata tra il cuore e la spalla sinistra. Un autentico Cavaliere doveva essere in grado di abbracciare la sua croce, e questo simbolo sul petto gli conferiva una maggiore vicinanza a Gesù Cristo. Come sappiamo, la vita di un monaco guerriero era interamente dedicata all’immagine di Cristo e al suo esempio.

Il Bianco Mantello era ornato da due alamari metallici a chiusura o da due semplici lacci, quasi a simboleggiare l’unione di due poli che si incontrano. Il mantello poteva essere dotato di un cappuccio a punta, a seconda delle condizioni climatiche. Questo elemento richiamava i copricapi delle vesti monastiche e, oltre a fungere da protezione, sottolineava l’importanza di coprire il capo e di sentirsi umili agli occhi di Dio, avvicinandosi così ai Fratelli.

In sintesi, il mantello doveva essere ampio e lungo, in modo da potersi coprire, ma allo stesso tempo modesto e discreto, rispettando così la fede religiosa e il valore militare.

Creare il mantello templare è stato come intraprendere un viaggio. Ho ripercorso tutte le tappe della storia templare e i momenti vissuti dai Cavalieri che combattevano per un nobile ideale. Ho immaginato i mantelli bianchi che scortavano l’Arca dell’Alleanza e i pellegrini durante i loro ardui viaggi e nei percorsi spirituali. La mia mente si è soffermata sulle immagini di numerose battaglie e sugli intensi momenti di preghiera, nei quali il Cavaliere si affidava all’Altissimo.

Durante le nostre cerimonie di investitura templare, uno dei momenti più emozionanti e significativi è quando il mantello bianco viene posto sulle spalle del Postulante, accompagnato dalla seguente frase: “Non avrai più freddo”. Come il mantello mariano, il nostro mantello protegge e avvolge le Dame e i Cavalieri, con la forza della fede e della fiducia in Dio.

Il Cavaliere che sorge con una fede rinnovata, “non avrà più freddo”, poiché Dio dimora in lui, nel suo cuore e nella sua anima.